Tag: #homade

Asset Class | Residential

Location | Milan

Cubo di Vetro su due livelli con vista sullo skyline di Milano

La Canestra di Frutta

di Paola Lunghini

E’ questa una preparazione solo di frutta, ma il titolo non tragga in inganno! Dimenticatevi perciò la “canestra” del Caravaggio…ma ricordatevi che è inutile prepararla se i commensali sono meno di otto! Ci vuole un bel po’ di tempo, infatti… (In ogni caso, se siete a Milano, la Canestra del Caravaggio andate a vedervela alla Pinacoteca Ambrosiana, ne vale sempre la pena).

Ingredienti

Il principale occorrente è un piatto piano di portata, rettangolare, lungo almeno 40 cm e largo una ventina circa.

Poi occorre un po’ di zucchero vanigliato.

Per accompagnare, a latere, una bella ciotola di panna montata (che potete agevolmente acquistare già pronta in una buona gelateria). In alternativa, una bella ciotola di gelato alla crema. Ciò andrà lasciato in frigo sino al momento di servire.

Per la frutta :

due pompelmi rosa, due arance rosse, due/tre pesche gialle, due mango (o papaya), sei kiwi, sei albicocche, mezza fetta di anguria, due fette di melone, una manciata abbondante di ciliegie (prive del peduncolo e denocciolate con l’apposito strumentino).

Preparazione :

Lavate accuratamente e sbucciate accuratamente tutta la frutta così come la situazione richiede.

Affettate accuratamente tutti i frutti, le fettine devono essere il più sottili possibile (levate ovviamente le pelline e i semini degli agrumi e dell’anguria, i noccioli, etc.) e poneteli ciascuno in una separata ciotola.

Poco prima di servire, prendete il piatto di portata, mettetelo orizzontalmente di fronte a voi e deponetevi (a seconda della vostra sensibilità cromatica) una bella fila di fettine di frutta, una/due per ciascuna, sul lato corto, in verticale : io di solito “ parto” da sinistra con il pompelmo, proseguo con l’ anguria, poi proseguo con il… e poi vedete voi.

Se avete fatto bene i conti, arriverete in fretta all’estremità destra del piatto sul quale appoggerete infine le decorative ciliegie. Una spolverata di zucchero a velo, la ciotola di panna montata a fianco…

Anche se i vostri commensali saranno già satolli, a una “canestra” di frutta cosi è difficile resistere…

Gnocchetti di patate alla crema di “lattuga appassita”

di Paola Lunghini

Vi ritrovate dimenticata in frigo una lattuga ormai un po’ appassita e francamente bruttarella, impossibile quindi da portare in tavola come insalata? Non buttatela nell’umido! Fateci una bella cremina con la quale condire gli gnocchetti, secondo le istruzioni sotto. Ricettina semplice, veloce, economica e buonissima: provare per credere.

Ingredienti per quattro persone:

Due confezioni (da 500 gr/cad) di gnocchetti di patate di “produzione industriale/artigianale”, ma di ottima qualità

Una lattuga un po’ appassita, ma ben mondata delle foglie troppo “invecchiate”

Una confezione da 250 ml di latte micro filtrato parzialmente scremato

Un bicchiere di vino bianco

Due spicchi d’aglio (se graditi)

Due cucchiai di formaggio grana grattugiato (o pecorino, vedete voi)

Una noce di burro

Brodo vegetale

Sale e pepe q.b.

Preparazione:

Non mettetevi a confezionare gli gnocchetti con le vostre manine: ci mettereste una vita, vi verrebbero bruttissimi e per giunta vi riempireste di farina sino ai capelli. Credete a me, in commercio si trovano gnocchetti di patate che sono buonissimi e bellissimi, e tutti perfettamente identici. Oltretutto sono comodi: una volta rovesciati in una pentola dove avrete preparato un buon brodo vegetale, in due minuti saranno affiorati, et voilà, metà della cena è già fatta. Mentre il brodo inizia a sobbollire, frullate velocemente la lattuga con il latte e l’aglio, e trasferite la crema così ottenuta in un tegame, che scalderete a fuoco basso, aggiungendo il burro. Rovesciatevi dentro gli gnocchetti (che nel frattempo avrete messo a cuocere nella pentola e saranno affiorati), aggiungete il vino, il formaggio grattugiato, il sale e il pepe q.b., e mescolate morbidamente per un minuto o poco più.Nota: se la lattuga ut supra dispone ancora di qualche foglia larga e “decente”, usatele per “foderare” a mo’ di petali la zuppiera che porterete in tavola…