Author: francesco-oliva

Per la società napoletana si tratta della seconda associazione dopo l’Ance

Oliva Costruzioni & Servizi entra a far parte del Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali – CNCC.

Parliamo dell’Associazione civile e indipendente, con sede a Milano, istituita, senza scopo di lucro, nel 1983.

Oliva Costruzioni & Servizi, che già fa parte dell’Associazione Nazionale Costruzioni Edili (ANCE), dove l’Ing. Francesco Oliva ricopre cariche direttive sia negli organismi di rappresentanza regionali che a Napoli, si è appena associata anche al CNCC.

“Siamo onorati – sottolinea Francesco Oliva, Head Manager e Partner fondatore di Oliva Costruzioni & Servizi – di entrare a far parte anche di questa Associazione, che da circa trent’anni riunisce tutti i poli commerciali d’Italia. Il nostro obiettivo è sempre quello di offrire consigli e soluzioni specifiche verso problematiche attinenti al nostro core-business. Non a caso abbiamo sviluppato una Business Unit che, sia come impresa e sia come General Contractor, segue iniziative in tantissimi Centri Commerciali sparsi su tutto il territorio nazionale”.

Asset Class | Uffici

Location | La Spezia

Progetto | Restauro Immobile Vincolato

Dove c’è un palazzo vincolato….ci siamo anche noi ???
Qui a La Spezia su di un immobile di proprietà di Poste Italiane!
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Azienda Vinicola Euvitis 21

Spaghetti alla Nerano & Falanghina “Diana”

Per cominciare, occupatevi delle zucchine. Lavatele e spuntatele e tagliatele a rondelle sottili con una mandolina. Scaldate, poi, l’olio di oliva in una larga padella, una volta che l’olio avrà raggiunto i 170°, la temperatura ideale per la frittura, immergete le rondelle di zucchine poche alla volta. Cuocete per circa 2-3 minuti, quindi scolatele con una schiumarola e adagiatele su un vassoio rivestito con carta assorbente per asciugare l’olio in eccesso. Condite con sale e basilico. Poi mettete da parte.

Adesso mettete sul fuoco una pentola dal bordo alto colma di acqua salata per cuocere gli spaghetti. Intanto grattugiate il parmigiano e il provolone con una grattugia a fori larghi. Poi mettete a cuocere la pasta e scolate al dente.

In un tegame largo riscaldate 30 gr di olio extravergine d’oliva, aggiungete l’aglio in camicia per insaporire, poi con una pinza da cucina eliminate l’aglio e versate le zucchine fritte in precedenza.

Aggiungete un mestolo di acqua di cottura della pasta e saltate le zucchine, poi spegnete il fuoco. Versate gli spaghetti appena scolati direttamente nel tegame con il condimento avendo cura di conservare l’acqua di cottura.

Aggiungete un mestolo di acqua di cottura della pasta alla volta, al bisogno, per continuare la cottura degli spaghetti, risottandoli. Spegnete la fiamma e versate una parte del provolone mescolando gli spaghetti per farlo sciogliere e creare la cremina. Aggiungete, poi, il parmigiano grattugiato e il restante provolone.

Aromatizzate ancora con il basilico spezzettato a mano e aggiungete un ultimo mestolo di acqua di cottura della pasta. Mescolate e, una volta pronto, aggiungete una spolverata di pepe macinato.

Il vino consigliato per questo piatto è il Taburno Falanghina del Sannio “Diana”.

Retail’s Fit Out | Milan

Another amazing project in Milan (Isola) : retail’s fit out
1000 square meters under attack!
4 months
4 + 1 sub contractors
1 Project Manager
1 Site Manager
3 directs employees – strip out & structural works & assistance –
And….
Planning
Stay tuned for details
???

Spaghetti alle vongole…come al ristorante !

Ingredienti per 4 persone:

400 gr. spaghetti

1kg. di vongole

1 spicchio di aglio

1 mazzetto di prezzemolo

Olio evo q.b.

Pomodorini q.b.

Sale q.b.

Pepe q.b.

Procedimento:

Per preparare gli spaghetti alle vongole, cominciare dalla pulizia. Bisogna anzitutto assicurarsi che non vi siano gusci rotti o vuoti, e nel caso andranno eliminati. 

Sciacquare abbondantemente le vongole sotto l’acqua corrente e dopo che le vongole avranno spurgato eventuali residui di sabbia, mettere a scaldare in un tegame un po’ di olio. Aggiungere poi uno spicchio di aglio, i pomodorini e il prezzemolo e scolare bene le vongole, poi sciacquarle e metterle in un tegame ben caldo.

Coprirle poi con il coperchio e lasciare cuocere per qualche minuto a fiamma alta.

Poiché le vongole si apriranno con il calore, occorrerà agitare di tanto in tanto il tegame finché non si saranno dischiuse. Non appena saranno tutte aperte spegnere subito la fiamma perché altrimenti le vongole si cuoceranno troppo.

Nel frattempo, cuocere gli spaghetti in acqua abbondante salata e scolarli a metà cottura.

Aggiungere poi gli spaghetti e continuare la cottura unendo un po’ d’acqua della pasta.

A fine cottura, unire poi prezzemolo tritato, sale e pepe: un’ultima sfiammata e gli spaghetti alle vongole sono pronti. Da servire subito! 

Curiosità:

Un classico della tradizione partenopea, gli spaghetti alle vongole sono uno dei piatti di pesce più amati da napoletani e buongustai, in genere. 

Si tratta di una ricetta semplicissima ma dal meraviglioso sapore di mare che fa sempre estate.

Il segreto? Vongole polpose, spolverizzata di prezzemolo fresco, e quella cremina dal sapore di mare che si ottiene risottando la pasta mantecata con acqua di cottura. 

Pochi passaggi, tanto gusto e amici sempre a cena…parola di chef!

A’ frittata e’ maccarune….

….un classico dell’estate al mare!

Ingredienti per 6 persone:

600 gr. spaghetti 

6 uova 

100 gr. di burro

200 gr. di provola o fiordilatte 

100 gr. di parmigiano grattugiato 

Sugo al basilico (per la versione rossa)

Sale q.b.

Pepe q.b.

Procedimento:

Cuocere in acqua abbondante e salata gli spaghetti (ma va bene anche una pasta corta se non preferite gli spaghetti), scolarli molto al dente e mescolarli con il burro a pezzetti e lasciare raffreddare.

Nel frattempo sbattere le uova, aggiungere la provola tagliata a cubetti, il parmigiano, il sale e il  pepe e unire a questo punto la pasta.

In una padella larga e abbastanza alta, fare riscaldare l’olio poi versare la pasta e cuocere prima a fuoco vivo per circa un minuto, per fare rassodare, e poi a fuoco dolce per circa 15 minuti.

A questo punto, girare la frittata aiutandosi con un piatto dello stesso diametro della padella, rimetterla sul fuoco e cuocere ancora per altri 5 minuti.

La frittata è fatta: potete gustarla sia calda sia fredda.

Se preferite la versione rossa, una volta lessata la pasta unire burro e sugo preparato precedentemente con abbondante basilico. 

Curiosità:

La classica frittata di pasta napoletana nasce anticamente come piatto del riciclo, che veniva preparato a Napoli per non buttare la pasta avanzata dal giorno prima. Ma è un piatto talmente buono e gustoso, specie d’estate nelle cene estive, e, per gli intenditori, da portare a spicchi anche al mare, che oramai si cucina ogni volta che si desidera. Anche con la pasta cucinata al momento. E ne esistono mille versioni.  

A Napoli si chiama ‘A frittata e’maccarune (la frittata di maccheroni) ma si intende la classica frittata di spaghetti. Che può essere consumata come primo piatto, o antipasto o tagliata a cubetti come gustoso aperitivo.

Cantina Polito

Intervista a Carlo Polito

Come e quando nasce la sua cantina

L’azienda Agricola nasce alla fine degli anni ’60, la prima vendemmia invece risale al 2005 per volere di Vincenzo Polito che ha voluto diversificare l’azienda agricola, iniziando a produrre vini di qualità.

Quante bottiglie producete

Ad oggi la produzione si aggira intorno alle 60.000 bottiglie l’anno.

Mi dica almeno una caratteristica della terra dove vinificate che trasforma la sua uva in un vino pregiato

I nostri vigneti sono nel Cilento, una terra magnifica, viva, ricca di biodiversità, con delle caratteristiche chimico-fisiche che agevolano la produzione di colture di elevata qualità, e non mi riferisco solo all’uva.

Come è cambiato il vostro lavoro dopo l’emergenza Covid-19. Le visite in cantina sono di nuovo permesse?

Un po’ tutte le crisi portano problemi, ma spesso anche nuove idee ed anche questa pandemia ci ha portato a sviluppare nuovi progetti che sono in cantiere. Per quanto riguarda le visite in cantina credo che già nei prossimi mesi si possa tornare alla normalità.

Quale è il vino che consigliate e ci dica a quale piatto abbinarlo

Con l’avvicinarsi dell’estate vi consigliamo il nostro rosato “Prime Rose” che ben si abbina alle pietanze di stagione sia di terra che di mare, e che spesso piace molto anche a chi non beve spesso vino.

Via Malagenia, 19 | Agropoli (SA)

Telefono : 09741987052

www.politoviticoltori.com

Oliva Costruzioni & Servizi ristruttura a Roma un grande centro dedicato alla riabilitazione

Residenze Sanitarie Assistite

Oliva Costruzioni & Servizi ristruttura un edificio cielo terra, con destinazione sanitaria, di proprietà di un ente ecclesiastico.

“E’ la prima volta che interveniamo in campo sanitario, – spiega Francesco Oliva, Head manager e partner fondatore della società –  e la cosa ci riempie di orgoglio perché sappiamo che la grande struttura medica sarà di supporto a tutti coloro che devono affrontare un percorso riabilitativo, molto spesso lungo e impegnativo sia sul paino fisico che psicologico”. 

La grande struttura,  che si trova a Roma in via Santorre di Santarosa 70, è stato affidata alla “cura” di Oliva Costruzioni per conto di un nota cooperativa romana accreditata con diverse regioni italiane : Lazio, Puglia, Lombardia, etc..

I lavori di ristrutturazione edili ed impiantistici hanno interessato sia la parte interna sia l’area esterna, e si è trattato di una trasformazione radicale durata all’incirca 18 mesi (compreso il fermo cantiere dovuto al Covid) per un importo complessivo di poco superiore al milione di euro.

Il Centro di riabilitazione, che  si sviluppa su tre piani, ha una superficie interna di circa 1.350 metri quadri per un totale di 60 ambienti, dedicati alle attività sanitarie. In particolare, al piano terra si trovano gli ambienti per il centro diurno mentre al primo piano si trovano gli spazi comuni dedicati al semiresidenziale e all’ambulatorio.  

Il secondo piano è stato poi adibito ad ospitare un Poliambulatorio Specialistico per la riabilitazione (ex articoli 44 e domiciliare 26).  Lo spazio esterno, che si estende per circa  650 metri quadri, è stato invece ristrutturato ricavando parcheggi ed un’area dedicata alla terapia. L’intero progetto ed il suo coordinamento è stato affidato all’architetto Calogero Cangialosi.

SCHEDA TECNICA

STRUTTURA: Presidio di riabilitazione funzionale ex art 26, 44 e Poliambulatorio Osa

PROPRIETÀ: Casa Generalizia dell’Istituto dei Fratelli del Sacro Cuore

GESTORE: OSA Coop

PROGETTO ARCHITETTONICO e D.L.: Architetto Calogero Cangialosi

UBICAZIONE: Via Santorre di Santarosa, 70 (Roma)

VALORE DEI LAVORI: € > 1,0 mln di euro

SUPERFICIE: Sup. interna 1350 mq. Sup. esterna 650 mq.

TEMPISTICA DI ESECUZIONE: marzo 2019 – giugno 2020

Zuppa di Cozze

Il Mare di Napoli a tavola

Ci sono piatti che immediatamente ci fanno pensare al mare e ai suoi frutti e tra questi uno dei più apprezzati è la zuppa di cozze. Uno dei piatti partenopei più preparato in assoluto, non solo nei ristoranti di pesce della città ma anche nelle case dei napoletani e nelle belle serate estive per un assaggio di vacanza.

Ingredienti:

1kg. di cozze 

1 spicchio di aglio

5/6 pomodorini

Prezzemolo q.b.

Olio evo q.b.

Peperoncino q.b.

Procedimento:

Per prima cosa pulire le cozze, rimuovendo la barbetta che fuoriesce dal guscio e sfregandole esternamente con una paglietta per rimuovere eventuali incrostazioni.

Poi sciacquarle bene sotto l’acqua corrente e lasciarle in una bacinella colma d’acqua per almeno 15 minuti. Successivamente, in una padella rosolare l’aglio nell’olio extravergine di oliva, aggiungere il peperoncino e unire i pomodori, schiacciati con una forchetta. Cuocere per una ventina di minuti finché il sugo non sarà ristretto. 

A questo punto scolare bene le cozze, unirle in padella e lasciar cuocere con un coperchio fino a che  i gusci non si saranno aperti. Profumare con abbondante prezzemolo e servire la zuppa di cozze con fette di pane tostato e un buon bicchiere di vino bianco. Da provare anche la versione bianca, senza l’aggiunta di pomodorini.

La curiosità:Ideale sia come antipasto sia come secondo piatto, la zuppa di cozze piatto tipico del giovedì santo a Napoli, risale al tempo di Ferdinando di Borbone. Il re era golosissimo di cozze, che pescava egli stesso nel mare di Posillipo. Ma quando venne ammonito dal padre domenicano Gregorio Maria Rocco, che lo invitava a pranzi meno sontuosi nella settimana Santa se la fece preparare in modo più semplice (a zuppa) nel giorno del giovedì Santo. La notizia uscì dalle cucine reali fino ai vicoli dei Quartieri e da allora tutto il popolo nel giorno Santo del giovedì di Pasqua non volle farsi mancare quella gustosa zuppa. Che oggi però, pur rispettando la tradizione pasquale, non conosce pause né stagioni.

Cantine del Mare

Intervista allo Chef Gennaro Schiano

“ Il recupero delle vigne centenarie destinate ad essere abbandonate “

Come e quando nasce la sua cantina

L’azienda agricola esiste da 3 generazioni e il vino lo vendevamo sfuso, in damigiane, ma è nel 2003 che ho imbottigliato per la prima volta seguendo le moderne tecniche della vinificazione e le regole della DOC Campi Flegrei. La mia è una piccola azienda a carattere familiare, le uve vengono tutte dai vitigni autoctoni di Falanghina e Piedirosso dei Campi Flegrei, provengono da vigneti che ho preso in gestione sparsi nel territorio dell’Area flegrea. Alcune vigne erano di vecchi contadini destinate ad essere abbandonate, sono vigne centenarie dalle quali produco vini di cui sono particolarmente orgoglioso. Non compro uve, mi piace seguire e curare personalmente tutta la filiera produttiva, dalla coltivazione della vigna, alla raccolta fino all’imbottigliamento.

Quante bottiglie producete

Tra le 45mila e le 50mila suddivise tra: Falanghina, Piedirosso, Torrefumo, Terrazze Romane, Sorbo Bianco, Sorbo Rosso Riserva, Terra del Padre Riserva, Brezza Flegrea, Griseo Harenae, Vento di Grecale e Montè, che è una grappa da passito di Falanghina.

Mi dica almeno una caratteristica della terra dove vinificate che trasforma la sua uva in un vino pregiato

Siamo nei Campi Flegrei “Terra ardente” quindi suolo vulcanico, lapilloso/sabbioso e grazie a questo suolo abbiamo la fortuna di avere le viti a piede franco. 

Si definisce “franco” perché la pianta cresce con radici proprie, senza essere invece innestata su di un altro apparato radicale. Tutto dipende da un piccolo insettino che vive sottoterra, la Fillossera, che va pazzo per le radici della vite, e che mangia voracemente con il piccolo problema conseguente di infettare i vasi linfatici della pianta e di farla morire. Purtroppo non ci sono rimedi. Questa bestiolina malefica è di importazione, in Europa infatti non esisteva, ma è stata involontariamente importata proprio dalle Americhe nel corso del XIX secolo, con il risultato di sterminare il 95% dei vigneti europei. 

Dopo vari tentativi si pensò di innestare artificialmente le piante europee sulle radici di piante americane, che conoscendo la fillossera da secoli e si erano nel frattempo adattate a combatterla. Il sistema funzionò e da allora abbiamo le viti ibride praticamente ovunque, tranne in quei vigneti, come nei Campi Flegrei dove la fillossera non vive, perché non ama la composizione del terreno.

Come è cambiato il vostro lavoro dopo l’emergenza Covid-19. Le visite in cantina sono di nuovo permesse? 

Durante la pandemia le vendite hanno subito un calo tremendo, in quanto il nostro mercato era indirizzato soprattutto al settore della ristorazione, pian piano ci stiamo facendo spazio nelle vendite on line e al dettaglio. Ora siamo finalmente nel momento della ripartenza e siamo fiduciosi nella ripresa.

Quale è il vino che consigliate e ci dica a quale piatto abbinarlo

Voglio proporre Torrefumo, è un cru di Falanghina che proviene da Vigna Anfiteatro, una vigna di circa 20 anni creata dal nulla, il terreno recuperato da anni di abbandono dove c’erano solo rovi e sterpaglie, era un antica cava di matrice tufacea di origine vulcanica, oggi ricorda un anfiteatro. E’ una vigna che guarda verso il mare, di fronte le isole di Procida e Ischia, e in alcuni momenti di tempo più scuro si riesce a vedere anche Capri, Punta Campanella e Ventotene. 

Le particolari condizioni pedoclimatiche conferiscono alle uve e quindi al vino grande eleganza , sapidità e sensazioni iodate.

Va sicuramente bene con tutti i piatti a base di mare come molluschi, fritture, primi piatti, pesce. Recentemente l’ho abbinato al classico ma sempreverde risotto alla pescatora: un esplosione di gusto! Abbinamento perfetto.

Cantine del mare | VI Trav. Cappella, 6 | 80070 Monte di Procida (NA) | Telefono 081 5233040

www.cantinedelmre.it