Category: News ed Eventi

Asset Class | Office

Location | Roma

Continuano a ritmo serrato i lavori per la riqualificazione di un edificio di proprietà di primario fondo di investimento. A breve verranno installate anche le pellicole, oltre le lesene viste in foto, che miglioreranno notevolmente l’aspetto estetico del fabbricato oltre che quello energetico.

Stay tuned for details!

Cenatiempo Vini d’Ischia

Intervista a Federica Predoni

L’azienda nasce nel 1945 con Francesco Cenatiempo, padre dell’attuale proprietario e produttore, Pasquale, una piccola attività di imbottigliamento di vino sfuso al quale segue, con l’arrivo del turismo sull’isola, una modernizzazione della cantina con il conseguente passaggio di acquistare e trasformare direttamente le uve ischitane, principalmente Biancolella e Forastera.

Alla morte del padre, Pasquale assume totalmente la gestione aziendale portando avanti la tradizionale attività di trasformazione delle uve autoctone acquistate dai conferitori sull’isola, integrando e aumentando la produzione attraverso la gestione diretta dei vigneti che, attualmente, si estendono per oltre 6 ettari, divisi in 17 appezzamenti sparsi sull’isola.

Quante bottiglie producete?

Circa 100.000, di cui 4.500 del Forastera.

Come è cambiato il vostro lavoro dopo l’emergenza Covid-19?

Durante l’emergenza la cantina ha, ovviamente, rallentato molto il lavoro ma non si è mai fermata. La nuova annata è pronta, alcuni vini ancora in affinamento ma abbiamo dovuto trovare soluzioni per gestire lo stoccaggio dei vini che di solito, in questo periodo, erano già stati venduti tra il mercato italiano ed estero.

Stiamo ricevendo alcuni segnali di lenta ripresa da quello estero e questo ci fa ben sperare. Stiamo valutando possibili modi di vendita on line.

Mi dica almeno una caratteristica della terra dove vinificate che trasforma la sua uva in un vino pregiato

Siamo eredi di una terra magnifica, i cui suoli vulcanici regalano la mineralità e leggera sapidità alle uve ischitane. Noi ci limitiamo a curare al meglio quei suoli al fine di preservare tutti i profumi e gli aromi nei vini.

Quale è il vino che consiglia e ci dica anche a quale piatto abbinarlo

Il vino che suggerisco è il Forastera. Per molto tempo usato solo in uvaggio con il Biancolella dal 2011 lo produciamo in purezza da un’antica vigna nella zona di Lacco Ameno a 200 mt sul livello del mare.

La sua spiccata acidità e mineralità gli regalano la freschezza e la struttura capaci di sostenere un’ampia scelta di piatti che possono andare dai classici preparati di pesce ai formaggi stagionati.

Cenatiempo Vini d’Ischia | Via B. Cossa 84, 80077 Ischia (Na) | 3337100480

Gnocchetti di patate alla crema di “lattuga appassita”

di Paola Lunghini

Vi ritrovate dimenticata in frigo una lattuga ormai un po’ appassita e francamente bruttarella, impossibile quindi da portare in tavola come insalata? Non buttatela nell’umido! Fateci una bella cremina con la quale condire gli gnocchetti, secondo le istruzioni sotto. Ricettina semplice, veloce, economica e buonissima: provare per credere.

Ingredienti per quattro persone:

Due confezioni (da 500 gr/cad) di gnocchetti di patate di “produzione industriale/artigianale”, ma di ottima qualità

Una lattuga un po’ appassita, ma ben mondata delle foglie troppo “invecchiate”

Una confezione da 250 ml di latte micro filtrato parzialmente scremato

Un bicchiere di vino bianco

Due spicchi d’aglio (se graditi)

Due cucchiai di formaggio grana grattugiato (o pecorino, vedete voi)

Una noce di burro

Brodo vegetale

Sale e pepe q.b.

Preparazione:

Non mettetevi a confezionare gli gnocchetti con le vostre manine: ci mettereste una vita, vi verrebbero bruttissimi e per giunta vi riempireste di farina sino ai capelli. Credete a me, in commercio si trovano gnocchetti di patate che sono buonissimi e bellissimi, e tutti perfettamente identici. Oltretutto sono comodi: una volta rovesciati in una pentola dove avrete preparato un buon brodo vegetale, in due minuti saranno affiorati, et voilà, metà della cena è già fatta. Mentre il brodo inizia a sobbollire, frullate velocemente la lattuga con il latte e l’aglio, e trasferite la crema così ottenuta in un tegame, che scalderete a fuoco basso, aggiungendo il burro. Rovesciatevi dentro gli gnocchetti (che nel frattempo avrete messo a cuocere nella pentola e saranno affiorati), aggiungete il vino, il formaggio grattugiato, il sale e il pepe q.b., e mescolate morbidamente per un minuto o poco più.Nota: se la lattuga ut supra dispone ancora di qualche foglia larga e “decente”, usatele per “foderare” a mo’ di petali la zuppiera che porterete in tavola…

Asset Class | RSA

Location | Roma

In corso i collaudi degli impianti di una RSA gestita da un noto operatore del settore, in Via Santorre di Santarosa. A breve la consegna dell’edificio di circa 1.200 mq coperti ( cucine, mensa, e tante aree specialistiche per la riabilitazione) il tutto immerso nel verde.

Stay tuned for details!

di Dino Orsini

Il Dialetto Napoletano

Storia, cultura, tradizioni, volgarità e incomprensioni, talvolta, che atterriscono soprattutto chi non è cresciuto a Napoli e non comprende quella lingua, a suo modo anche nobile nell’accezione di eduardiana memoria.Eppure, in questo racconto, il dialetto o meglio l’evoluzione dal dialetto farà da apripista al livellamento del distacco sociale: della vita, apparentemente diversa di mondi che sembrano non dialogare mai. E che alla fine l’amore riesce, come d’incanto, a ricongiungere e ad unire.

Clicca QUI per leggere il racconto

Oggi mi sento emozionato, forse anche un po’ preoccupato, come al primo giorno di scuola : riprendere la routine di qualche mese fa.

Ho trovato grande attenzione in Stazione, percorsi obbligatori, kit anti Covid in omaggio per chi viaggia in AV, ed una piacevole sorpresa : il mio bar preferito…dove ho gustato il mio caffè preferito!

Nothing Last Forever…Not Even Coronavirus!

Never Give Up!

??? ??

Melanzane al funghetto “senza rischi”

di Paola Lunghini

Vi piacciono i funghi? A me piacevano moltissimo, crudi in insalata o cucinati in tutti i possibili modi.Malauguratamente, però, anni fa ebbi un avvelenamento da funghi (e sì che il ristorante era famoso…) e per qualche giorno stetti male da morire.Da allora, dei funghi non posso nemmeno sentire il profumo, se no vado dritta al Pronto Soccorso… E allora, via con le melanzane !!! Le quali, preparate “al funghetto” a modo mio, ai funghi un peletto somigliano… ma senza rischi.

Ingredienti per quattro persone:

due belle melanzane “lunghe”, freschissime spicchi d’ aglio (meglio se sott’ olio, è meno “rischioso”), una noce di burro, olio, sale, e pepe qb, un mestolo di brodo vegetale, mezzo bicchiere di vino bianco secco, prezzemolo tritato abbondantissimo per accompagnare, polenta (vedi sotto) per decorare, qualche fogliolina intera di prezzemolo

Preparazione

Pelate accuratamente le melanzane, eliminate i semi, affettatele in fette spesse circa un paio di centimetri e mettetele in un recipiente forato ( ideale uno scolapasta) a fare l’acqua. Per aiutarle, metteteci sopra un “peso”. Ogni tanto date loro una lavatina, l’acqua delle melanzane è amara assai, rimettetele nello scolapasta e lasciatele lì sin a quando avranno finito. Allora, dopo averle ben asciugate con un panno da cucina, tagliatele a cubetti, circa cm 2×2.

Mettetele a freddo in un tegame con il burro, l’olio e l’aglio, aggiungete il brodo e lasciatele stufare a fuoco bassissimo – dando ogni tanto una mescolata – una mezz’oretta basterà.

A cottura quasi ultimata, unite pepe, sale, il prezzemolo e il vino bianco, e mescolate energicamente.

Nel frattempo, avrete preparato la polenta, seguendo le istruzioni della confezione di polenta “istantanea” che avrete acquistato al supermercato: in commercio ve ne sono di ottime. Cuocetela lasciandola un po’ liquidina, a mo’ di purea. 

Rovesciate la polenta-purea sui piatti dei commensali, al centro metteteci una bella “collinetta” di melanzane e decorate con le foglioline di prezzemolo.Semplice, facile, economico e senza rischi !

OLIVA COSTRUZIONI & SERVIZI S.r.l. mediante la consortile Riviera 276 Scarl di cui detiene la maggioranza delle quote, ha eseguito un importante intervento di miglioramento sismico ed energetico su di un palazzo adibito a civile abitazioni in c.a. di 9 piani più 2 interrati.

L’edificio, risalente agli anni 40, è stato realizzato con una struttura in calcestruzzo armato quando la città di Napoli non era classificata ancora sismica. Ciò ha determinato che il progetto dell’edificio fosse concepito senza criteri antisismici.

L’importo dei lavori, pari a circa 6,0 mln di euro, è stato eseguito in 36 mesi con una forza lavoro di 30 uomini/gg.

Il progetto, partendo da indagini approfondite, ha consentito di migliorare il comportamento sismico mediante il consolidamento di tutti gli elementi strutturali principali, travi e pilastri, e ricostruendo gli elementi a sbalzo, fortemente ammalorati, anche mediante l’uso di acciai INOX e calcestruzzo autocompattanti SCC al fine di migliorare la durabilità complessiva.

Il Progetto
Per raggiungere un’adeguata capacità portante, le travi ed i pilastri sono stati rinforzati mediante il ringrosso delle sezioni con la predisposizione di angolari e calastrelli in acciaio e getti di completamento in calcestruzzo del tipo autocompattante, appositamente prodotto dalla Vaga Edilizia del Gruppo Mapei.

Alcune travi sono state, inoltre, consolidate con fasciature in materiali fibrorinforzati in carbonio per aumentarne la capacità portante.



foto-1


foto-2

Le tompagnature esterne dell’edificio sono state tutte ricostruite, facendo largo uso di materiali innovativi e di ultima generazione come il blocco Bio Clima Termico della Leca per migliorare le prestazioni globali e locali. In particolare, sui ponti termici si è agito anche mediante l’impiego di intonaco termoisolante della Termoceim ed utilizzo di infissi a taglio termico con valori di trasmittanza ben al di sotto di quanto richiesto dalla normativa vigente.

Indici
7.100 m2 di cemento armato trattato, 555 ton di ferro utilizzate, 450 mc di calcestruzzo demoliti, 976 mc di calcestruzzo realizzati, 3250 m2 di solai ripristinati.

I Professionisti

Di assoluto rilievo le figure professionali scelte dalla proprietà dell’immobile rappresentata dall’Avv. Coppolino La progettazione è stata affidata al Prof. Luigi Petti dell’Università degli Studi di Salerno Facoltà di Ingegneria titolare della cattedra Costruzioni in Zona Sismica, l’incarico della Direzione Lavori è stato affidato al Prof. Luigi Nicolella, dell’Università Federico II di Napoli Facoltà di Ingegneria titolare della cattedra di Costruzioni Edili mentre il collaudatore in corso d’opera è stato il Prof. Paolo Belli già titolare della cattedra di Scienza delle Costruzioni dell’Università Federico II di Napoli Facoltà di Architettura.

OLIVA COSTRUZIONI & SERVIZI si è aggiudicata i lavori per il restauro e risanamento conservativo dello storico Palazzo delle Poste sito in Piazza Duomo a Caserta a pochi passi dalla Reggia.

L’edificio, di proprietà di Poste Italiane, è ritenuto di particolare pregio oltre ad essere vincolato dalla Soprintendenza. Autentico gioiello del patrimonio culturale di Caserta, il “Palazzo delle Poste” è una importante opera architettonica risalente ai primi del Novecento. L’edificio è composto da tre ali formati una C e si sviluppa su 3 piani fuori terra oltre un piano interrato per circa 21.000 mc fuori terra e oltre 3000 mq complessivi di SLP destinati ad uso uffici.

L’intervento si ripropone di portare l’edificio e la corte retrostante allo stato originario rimuovendo le superfetazioni ed i vari interventi che si sono addizionati negli ultimi settant’anni. La riqualificazione integrale riguarderà sia interventi di edilizia strutturale ed opere di finitura con particolare rifermento al risanamento conservativo delle facciate e dei fregi architettonici del palazzo, che opere impiantistiche e specialistiche.

OLIVA COSTRUZIONI & SERVIZI ha maturato una profonda conoscenza relativa alla manutenzione straordinaria degli edifici vincolati dalla Soprintendenza dei Beni Culturali, investendo in macchinari ed attrezzature di ultima generazione, con l’obiettivo di eseguire in “chiave sostenibile” importanti interventi di riqualificazione immobiliare.

La durata dei lavori è stimata in 18 mesi mediante l’utilizzo di maestranze dirette ed indirette per circa 20 uomini/gg. L’importo di aggiudicazione dell’appalto è pari a 3,5 mln di euro oltre oneri della sicurezza.

Napoli, Marzo 2016